Lavoro: gli under 30 preferiscono la formula ibrida
Uno studio Nestlé prova a tracciare il profilo del lavoratore del futuro, secondo le preferenze dei giovani. Più di uno su due gradisce la modalità ibrida.
Il 74% dei giovani valuta positivamente l’esperienza di lavoro degli ultimi mesi (ancora in congiuntura pandemica); tra i motivi, perché ha contribuito a favorire la propria autonomia (47%) e ha accelerato l’acquisizione di nuove competenze (44%). Lo dice un sondaggio Toluna commissionato dalla Nestlé dal titolo: “Il futuro del lavoro in Italia“. L’obiettivo è indagare le preferenze e necessità dei ragazzi e delle ragazze.
Lo studio riflette sul rinnovato mondo del lavoro raccontando come gli ultimi 2 anni abbiano modificato i modelli organizzativi tradizionali, aprendo nuove prospettive. È chiaro, non mancano, aspetti negativi come la ridotta socializzazione (33%) e la difficoltà di “staccare” dal lavoro e godersi il tempo libero (26%). Se la prospettiva di un modello di lavoro ibrido è la preferita da più della metà degli intervistati (52%), circa il 12% dei giovani preferirebbe tornare totalmente in ufficio.
In Nestlé lo smart working è già stato introdotto nel 2012 e oggi l’azienda ha deciso di aggiornare il proprio modello coniugandolo con politiche di welfare aziendale, da cui lo studio.
“Gli impatti degli ultimi anni – spiega all’ANSA il Direttore Risorse Umane del Gruppo Nestlé in Italia Giacomo Pintoni – ci hanno spinto a far evolvere il nostro modello. Insieme alle nostre persone abbiamo dunque costruito il FAB working, con la convinzione che un’organizzazione flessibile, adattabile e bilanciata oggi rappresenti la soluzione ottimale per conciliare la professionalità del singolo con il lavoro di team, al fine di raggiungere al meglio gli obiettivi aziendali”.