Autoimprenditorialità, le misure che aiutano l’occupazione: il report
Gli incentivi all'autoimprendorialità spingono l'occupazione di donne e giovani: molti dei partecipanti hanno già in mente come costituire un’impresa, prevalentemente nei settori del commercio, alloggio, ristorazione e servizi, nella forma giuridica individuale, con agevolazioni da richiedere tramite microcredito e piccoli prestiti.
L’autoimprenditorialità spinge l’occupazione e recupera gli inattivi, soprattutto donne: a certificarlo i numeri dei progetti di Ente Nazionale per il Microcredito e Anpal. La disoccupazione, infatti, già in calo nel nostro Paese, è tornata ai livelli pre-Covid (dati Istat, dicembre 2021) e la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,3%, pari a -29mila unità rispetto a novembre 2021) si osserva tra le donne e per tutte le classi d’età: un calo che sfiora l’8%, pari a -184mila persone, se rapportato a dicembre 2020.
La chiave dell’autoimprenditorialità
Secondo il rapporto dell’ANPAL, in quest’ultimo anno il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni registra un calo del 4,7%, pari a -653mila. Numeri, ragiona lo studio, che includono anche coloro che hanno deciso di intraprendere un percorso di autoimprenditorialità e mettersi in proprio: tra questi, cresce sensibilmente la partecipazione al progetto Yes I Start Up, che ha segnato un vero e proprio record, raggiungendo, con nove mesi di anticipo, l’obiettivo di formare all’autoimprenditorialità 1000 profili, tra donne inattive e disoccupati di lunga durata.
A maggio dello scorso anno il programma Yes I Start Up, attuato dall’ Ente Nazionale per il Microcredito, in accordo con Anpal e fino ai primi mesi dell’anno scorso rivolto solo ai Neet (giovani, entro i 29 anni, Not in Education, Employment or Training), ha allargato la platea a donne inattive e disoccupati di lunga durata (anche over 50), con lo scopo di formare, entro il 31 dicembre 2022, un migliaio di soggetti di queste categorie, per poi avviarli all’impresa e permettere loro di accedere in particolare al Fondo Rotativo Nazionale SelfieEmployment, gestito da Invitalia.
“Scopo centrato in pieno“, dice il rapporto, battendo i tempi stabiliti, dato che a metà marzo 2022 si stima che sarà raggiunta la cifra di 1000 persone coinvolte nei percorsi formativi (al momento sono oltre 800), alle quali saranno fornite le basi e l’assistenza per strutturare in maniera compiuta la propria idea di impresa, o di attività professionale.
Tra i beneficiari di questo programma figurano prevalentemente donne inattive (47,4%), seguite da donne (32,4%) e uomini (21,2%) disoccupati di lunga durata; la maggioranza di loro è italiana (94%), ha meno di 50 anni (fascia che occupa il 20% degli interessati), possiede un diploma di scuola secondaria, mentre il 10% ha conseguito una laurea specialistica e l’8% triennale. Il 36% dichiara di non avere nessuna esperienza lavorativa, o di aver lavorato con contratti a tempo determinato (27,4%, indeterminato 13,3%). Quanto alla provenienza geografica, figurano in testa Campania, Sicilia, Puglia e Lazio.
Per tutte e tutti le principali motivazioni per seguire il progetto Yes I Start Up, per il quale è stato espresso unanime gradimento e apprezzamento, sono state l’esigenza di mettersi in gioco, sviluppare un’idea innovativa e realizzare una propria passione. Molti dei partecipanti hanno già in mente come costituire un’impresa: prevalentemente, nei settori del commercio, alloggio, ristorazione e servizi, nella forma giuridica individuale, con agevolazioni da richiedere tramite microcredito e piccoli prestiti.
È una tendenza generale, cresciuta durante la pandemia probabilmente anche a causa del fenomeno sociale chiamato “You Only Live Once” che ha spinto quasi un lavoratore su due nel mondo a rimettere in discussione la propria vita lavorativa.
E, in questo specifico contesto, sono ottimi i risultati di Yes I Start Up anche per la formazione dei Neet, che nel biennio 2019-2020 ha raggiunto oltre 1700 giovani, e con la nuova edizione – avviata a maggio 2021 – altri circa 400 con l’obiettivo di arrivare a fine anno 2022 a circa 1200. Si tratta di uomini (51%) e donne (49%), quasi tutti italiani e per lo più sopra i 20 anni. Anche in questo caso, la Campania si conferma la Regione che registra la più alta provenienza. La metà di questi ragazzi ha un diploma di scuola secondaria e il 5% una laurea, sia triennale che specialistica.
I numeri di selfiemployment sono, conclude lo studio Anpal, “altrettanto confortanti“: ad un anno dall’uscita del nuovo avviso pubblico, che offre un finanziamento a tasso zero fino a 50mila Euro a nuove iniziative imprenditoriali promosse da Neet, donne inattive e i disoccupati da più di 12 mesi, la misura ha registrato circa 1.200 domande di ammissione alle agevolazioni, a fronte di circa 39 milioni di Euro di finanziamenti richiesti, di cui 8 milioni già attivati dalle iniziative finanziate.
Ben il 60% dei beneficiari ammessi alle agevolazioni sono donne (inattive, neet o disoccupate di lunga durata), che hanno apprezzato l’agile iter per la fruizione dell’incentivo.