Crisi di governo, i giovani commercialisti chiedono stabilità e chiarezza
Dal Forum di Rimini il presidente UNGDCEC De Lise ribadisce: "Siamo a metà del guado, una crisi potrebbe essere fatale per la ripresa del Paese"
“I giovani commercialisti chiedono alla politica stabilità e chiarezza“. Lo afferma Matteo De Lise, presidente UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), durante il forum di Rimini ‘La centralità del dottore commercialista nella sostenibilità e nella transizione ecologica e digitale’. Il riferimento è chiaramente alla crisi di Governo che in queste ore preoccupa il nostro Paese. “L’Italia – spiega De Lise – attraversa un momento economico difficile, siamo a metà del guado, con una riforma del fisco da completare e una serie di iniziative da intraprendere per dare sicurezza ai mercati e alle imprese. Una crisi di Governo potrebbe essere fatale per la ripresa del Paese: abbiamo bisogno di certezze rispetto a temi come la riscossione e la capacità di attrarre investimenti dall’estero”.
“Milioni di cittadini – continua preoccupato De Lise – riceveranno cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate e c’è un PNRR da completare: non è ipotizzabile aprire una crisi di governo in questo scenario. La sostenibilità è un aspetto centrale della professione, troppo spesso sottovalutato; anche in questo ambito i dottori commercialisti hanno bisogno di recuperare terreno, per costruire il futuro, diventare centrali nel dibattito politico e rendere nuovamente attrattiva la professione tra i giovani”.
Il forum di Rimini
L’evento di Rimini è stato un continuo di interventi e tavole rotonde sui temi di maggiore attualità, ai quali hanno preso parte tra gli altri Stefano Distilli (presidente Cassa dottori commercialisti); Luigi Pagliuca (presidente Cassa ragionieri ed esperti contabili), Claudio Siciliotti (past president Cndcec); Francesco Puccio (presidente Fondazione Centro Studi Ungdcec); Alessandro Bonandini, Francesco Savio, Camilla Zanichelli, Sara Pelucchi (Ungdcec); i vertici degli Odcec Luca Asvisio (Torino), Giovanni Battista Calì (Roma), Marcella Caradonna (Milano), Favio Cecere (Napoli) e Cinzia Brunazzo (Rimini).
Il senatore Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro e coordinatore della Consulta dei Parlamentari Commercialisti, ha ricordato come “I giovani commercialisti sono i veri interpreti del cambiamento, volano tra pubblica amministrazione e imprese, e potrebbero diventare motore dello sviluppo con una politica che gli dia voce”. Gli fa eco Luca Sut, commissione Attività Produttive della Camera: “I dottori commercialisti hanno un ruolo importante sulla transizione ecologica, in particolare per quello che riguarda il Superbonus e tutti i bonus edilizi”. Elbano de Nuccio (presidente del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti) ha sottolineato come “il Consiglio nazionale si è posto l’obiettivo di rendere la professione più sostenibile. Oggi il tempo dei commercialisti è dettato dalle scadenze e dal lavoro, che assorbono sempre di più. Per questo la professione non è più attrattiva per i giovani. È un tema che abbiamo l’obbligo di presidiare”.