I 10 antichi mestieri artigianali più ricercati
Chi ha detto che per trovare lavoro bisogna per forza guardare al futuro? Al contrario, un'indagine svolta da un'agenzia ha individuato 10 professioni artigianali "antiche" e tipicamente italiane ricercatissime sul mercato. Ecco quali.
Mestieri desueti, sicuramente meno blasonati di altri come quelli delle nuove professioni digitali (come i content creator appena introdotti nell’ordinamento italiano). Ma non per questo meno affascinanti, al contrario: le sapienti mani che sanno intarsiare il legno o incidere sul corallo fanno parte di quell’artigianato made in Italy che è ancora ricercatissimo. E che – giovani prendete nota – può offrire reali opportunità di inserimento lavorativo.
Cameo italiano ha commissionato un’indagine svolta sulle principali testate di settore all’agenzia di marketing meneghina Espresso Communication con l’obiettivo di identificare i mestieri artigiani italiani più ricercati sul mercato. Ne è uscita una lista composta da dieci tipologie di professionisti che saprà sorprendervi.
Partiamo dal liutaio. La liuteria italiana è universalmente riconosciuta in tutto il mondo, in particolar modo la scuola di Cremona. Sarà passata l’epoca barocca ma i violini e gli strumenti a corde (non tanto il liuto, che comunque ancora ha il suo fascino) esistono ancora e le nobili mani di questi artigiani capaci di restaurare, accordare e creare dal nulla questi strumenti sono ancora molto ricercate.
Un’altra eccellenza che è riconosciuta all’Italia nel mondo è quella della concia, la lavorazione della pelle in ambito tessile. Questa competenza tramandata fin dal Medioevo oggi diventa vera e propria fonte di ricchezza per alcune realtà italiane, si veda ad esempio la scuola di Solofra. Ad oggi i conciatori di pelle sono ricercatissimi.
Restiamo in Campania, perché la lavorazione del corallo a cammeo è ad esempio tratto distintivo di Torre del Greco: ancora oggi questo “mestiere” è tutto nelle mani degli artigiani che ne hanno fatto un’arte unica nel suo genere.
Meno specifico del maestro incisore su conchiglia e corallo ci sono sicuramente gli impagliatori. L’artigiano esperto nella lavorazione della paglia e del vimine è tornato in auge così come è tornato in auge il buon uso di riparare ciò che è rotto (anziché sostituirlo come una certa deriva capitalistica vuole): le sedie industriali guardano a quel passato e qualcuno che sappia rimetterle in sesto è sempre ben voluto.
Non sorprende, invece, che ricamatori e ricamatrici a mano facciano parte della top ten stilata dall’agenzia. Nessuna macchina può al momento sostituire, per finitura e pregio, i ricami che impreziosiscono i capi dell’altrettanto rinomata moda italiana. Una figura quindi ancora richiesta, così come è richiestissimo chi sa usare i telai per tessere e realizzare prodotti finiti direttamente dai filati.
Può sorprendere, invece, che gli italiani non solo adorino ancora festeggiare in grande gli eventi ma che cerchino ancora con insistenza i bombonieristi, capaci di dar vita a quelle piccole creazioni artigianali che suggellano il ricordo di un momento importante delle nostre famiglie. L’ornatista è altrettanto ricercato, se non di più: parliamo di quell’artigiano specializzato in opere e lavori di pura ornamentazione che è sempre stato una figura richiestissima nel campo dei modellatori, intagliatori e incisori.
Infine, meno iconici forse dei mestieri sopra citati ma altrettanto considerabili come eccellenze del nostro Paese, sono i lattonieri e i ramai, ossia coloro che lavorano la latta e il rame. I primi modellano lamiere per ogni evenienza, dal riparare grondaie al sistemare carrozzerie, mentre gli altri modellano i fogli di rame per creare degli oggetti. Se ricordate le case delle nostre nonne e quelle pentole e tegami bronzati che pendevano dal muro o resistevano sulle mensole, farete caso anche che quella del ramaio era un’artigianalità insostituibile.