Lavoro

Head hunting, Semeraro (Adecco): “Domanda crescente, ma è necessario che i manager cambino approccio”

“Il trend attualmente in atto nell’head hunting in Italia e nel mondo ha una doppia faccia", commenta il svp recruitment solutions southern Europe di Badenoch + Clark e Spring Professional. "Da un lato domanda in crescita, dall'altro mancanza di skill adeguate".

“Il trend attualmente in atto nell’head hunting in Italia e nel mondo ha una doppia faccia“. Lo afferma Luca Semeraro, dallo scorso maggio senior vicepresident recruitment solutions southern Europe di Badenoch + Clark e Spring Professional (società specializzate in professional recruitment del The Adecco Group).

“Da un lato – spiega Semeraro – assistiamo a una crescente domanda di manager in alcuni ambiti”. Un esempio? Si stima che un cyber security manager riceva circa tre offerte di lavoro al mese. Crescono in media del 25% le offerte di lavoro per dirigenti e quadri, soprattutto in ambito IT (dove Badenoch + Clark e Spring Professional registrano aumenti di richiesta del 24,5% per sviluppatori software, del 20,6% per ingegneri elettronici, del 49% per amministratori di sistema e del 54% per grafici e progettisti multimediali), sostenibilità e life science. Aumentano, infatti, quasi del 30% le richieste di figure con competenze specifiche in ambito green, esperti ambientali, e di gestione dei processi, ma anche dirigenti e quadri esperti di ricerca medica, innovazione in ambito biotecnologico e di informatica applicata alla sanità.

Nonostante ciò, sembra esserci un’atavica mancanza di competenze. “Si calcola – continua Semeraro – che nel mondo sono 35 milioni le opportunità che non possono essere ricoperte per mancanza di skill adeguate”. L’altro lato della medaglia, però, è l’aumento del numero di offerte di lavoro rifiutate. “I cambiamenti strutturali innescati dalla pandemia nel rapporto tra head hunter e candidato – spiega Semeraro – limitano l’engagement, creando spesso significative difficoltà di relazione e determinando un numero altissimo di offerte di lavoro rifiutate. Aspetto in molti casi accentuato anche da politiche retributive ancora non incentivanti“. In sintesi, secondo l’esperto, c’è la minirivoluzione della pandemia e l’annosa questione delle retribuzioni sempre troppo basse a rendere più complesso l’incontro tra “domanda e offerta”.

Un “modello di leadership anacronistico”

“Il modello di leadership che detta regole e controlla è ormai anacronistico“, afferma laconico Semeraro. “Oggi la relazione con i dipendenti è cambiata e ciò si riflette anche sul tipo di skill che sono richieste ai manager. Riuscire a traghettare efficacemente il proprio team in questa fase segnata da trasformazioni tuttora in atto è la vera sfida“.

“Per rispondere alla domanda di flessibilità, fiducia e possibilità di formazione delle persone, i manager devono prima di tutto modificare il proprio approccio, puntare sull’intelligenza emotiva e realizzare un nuovo modello di dimensione organizzativa” è la ricetta di Semeraro, che aggiunge: “Si impone quindi l’esigenza di un profondo reskilling per evitare anche turnover elevati causati dall’insoddisfazione del personale”.

Secondo i trend analizzati dalle società, infatti, il risparmio dato dalla riduzione anche solo del 10% del turnover nelle aziende è enorme. E una delle tendenze sempre più presenti nelle imprese è quella di lavorare per trattenere i talenti, poiché cercare, formare, ingaggiare, inserire un dipendente rappresenta una delle attività più dispendiose per un’azienda.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button